giovedì 1 novembre 2012

La Prova del Cuoco, I Menu' di Benedetta e la Cucina del Gusto


Tante sono le trasmissioni di cucina che affollano le nostre reti, anzi tantissime.
La maggior parte dei programmi, che siano di viaggi o scientifici, di intrattenimento come di notizie, hanno imparato a ritagliare uno spazio dedicato alla cucina, fino ad arrivare a trasmissioni di successo, come quella condotta da Antonella Clerici o Benedetta Parodi, in cui le ricette la fanno da padroni.

Ultimamente, con l'avvento dei canali a pagamento, compagnie come Sky, ma non solo, hanno iniziato a mandare in onda canali di sola cucina, come i piu' conosciuti Alice e Il Gambero Rosso Channel.
Nuovi scenari aperti su di un argomento che, utlimamente, fa veramente audience e, che permette di attirare un pubblico pressoche' di qualsiasi eta' e sesso, proprio per la quotidianita' e l'indispensabilita' del tema trattato.

Due, in particolare, hanno colpito la mia attenzione, perche' accomunati dal basso giudizio al quale si ispirano per fare cassetta.
Ohsawa ci insegna che il meccanico, il sensoriale e il sentimentale sono i tre giudizi primari. Essi dominano, ci governano, in forza della loro origine ancestrale e, di conseguenza, istintuale.
L'uomo e, soprattutto l'uomo del ventunesimo secolo, e' dominato dal gusto, dai sensi. Da essi si fa tiraneggiare, trascinare, trasportare in un mondo fatto di soli piaceri temporanei, di mancanza di lungimiranza e di assenza di valutazioni globali.
Il gusto ci porta dove vuole lui, ci chiede instancabilmente il bis, il tris, l'abbondanza. Ci porta di qua e di la', senza che mai o quasi mai abbiamo coscienza di cio' che stiamo facendo.
Dal salato al dolce, dall'acido al piccante, non ci diamo il tempo per gustare, per assaporare, spinti nuovamente alla ricerca di qualcosa le cui sollecitazioni ci stuzzichino nuovamente..

Il nostro giudizio critico, appartenente ai piani piu' alti (intellettuale, sociale, ideologico) viene cosi' completamente scalzato. Dimentichi degli effetti fisici, psicologici e spirituali, concepiamo l'alimentazione semplicemente come il mero riempimento di stomaco o il soffocamento di vuoti esistenziali.

Ebbene, trasmissioni come queste, poggiano la loro fortuna e il loro ascolto, proprio su queste nostre naturali debolezze, incentivandole, sostenendole e, cosa ancor piu' preoccupante, educandoci ad esse.
Gli orari di programmazione, appositamente studiati in modo da richiamare davanti al televisore tutta la famiglia, le canzoncine animate e la puntata speciale del sabato mattina, stringono l'occhio ad un pubblico giovanissimo, ai bambini appunto, che avrebbero bisogno pero' non di essere istigati a soddisfare le proprie golosita', bensi' a risvegliare la propria coscienza critica, in modo da pensare prima di mettere mano a frigorifero e dispensa.

L'argomento dell'alimentazione dipende e fa dipendere da se' una serie cosi' vasta di concetti prioritari come quello della salute, delle politiche sociali, dell'economia famigliare, nazionale e mondiale e non per ultimo quello dell'educazione e, relegarlo ad un mero discorso di palato, significa ridurlo al piu' infimo dei termini possibili.

Personalmente credo che, data l'enorme possibilita' dell'essere visibili a quell'ora, da un numero cosi' vasto di persone, sia un grande errore non approfittarne anche per istruire, almeno un po', il pubblico televisivo, aiutandolo nella scelta di uno stile di vita maggiormente sostenibile, per se, per la comunita', per l'intero pianeta.
E chissa', che mentre cio' accade, anche la dolce Antonellina non  cresca, non migliori, non dimagrisca e, perche' no, non guarisca...
Scusa Antonella, ma a tacere non ce la potevo fare.

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