sabato 29 settembre 2012

La Prima Tappa della Malattia: Una Vita Disordinata




Comprendere veramente da dove parta la malattia, quale sia la sua origine remota, e' fondamentale per avere un approccio corretto al processo di guarigione. 
Secondo il punto di vista occidentale moderno, la malattia diviene tale quando accusiamo un sintomo e, intuitivamente o attraverso una diagnosi, le diamo un nome.
E'allora che il piu' delle volte il nostro disturbo viene classificato come raro, genetico, con origini cosi' remote o lontane da noi quasi da sembrarci estranee.
Qui si ferma la ricerca medico-allopatica. Il proseguo tratta esclusivamente la cura, o meglio ancora, la soppressione del sintomo stesso.
La lettura ohsawiana del fenomeno della malattia apre nuovi scenari ampi e risolutivi sul problema. Sensei ci insegna ad estirpare le radici della malattia stessa e una volta capita la sua causa, addirittura a prevenirla.
Ohsawa evidenzia nel disordine nelle sue molteplici forme, la piu' profonda, nonche' la prima radice del poderoso albero delle nostre sofferenze.
Quando si parla di disordine si finisce sempre per omettere qualcosa, ma Ohsawa ci aiuta, spingendoci oltre, cosi' capiamo che possiamo vivere un disordine ancestrale nel caso avessimo i genitori o un'intera famiglia indisciplinata, vigliacca, ingrata.
Di conseguenza il semplice essere generati da questo caos potrebbe aver dato origine al nostro problema; oppure il disordine potrebbe essersi insediato in maniera subdola ma costante proprio nel nostro quotidiano. Saremo allora quel genere di persona che, per esempio, va a letto tardi la sera e si sveglia tardi la mattina, oppure quella che mangia ad orari diversi tutti i giorni, improvvisando il pasto.
Esistono poi veri e propri modi di cucinare in modo disordinato e cibi che per la loro composizione caotiva rivelano un disordine di fondo disorientativo per il nostro corpo.
Ecco che la pizza, i piatti della nouvelle cousine che abbinano frequentemente il dolce con il salto, i timballi, tutti questi cibi comunicano all'uomo che li ingerisce confusione mandando i ricettori olfattivi e visivi in tilt a causa dei loro messaggi contrastanti.
Piu' il cibo e la nostra vita si complica, piu' il piatto e di conseguenza la nostra vita, diviene difficile da equilibrare.
Ecco scoperto uno dei primi mattoni che, con il tempo, puo' portare alla costruzione del muro a volte inespugnabile della malattia.
Il disordine ci impedisce di vedere chiaramente. Essere precisi, ordinati significa avere il controllo sul nostro piatto, sulla nostra salute, sulla nostra vita.
Chi e' ordinato dimostra di prendersi cura di se', fisicamente, mentalmente, spiritualmente.
Ordinare le idee sta a significare mettere chiarezza nel nostro agire, significa vedere chiaramente le diverse sfaccettature dei problemi, valutarne i pro e i contro e poter decidere lucidamente per il meglio, di conseguenza significa non ammalarsi.
Iniziamo a mettere ordine partendo da noi stessi, poi passiamo a casa nostra, alla nostra strada, al nostro quartiere, alla nostra citta', al mondo intero.
La nostra salute, la salute della societa', la salute del pianeta dipendono proprio da questo.

2 commenti:

  1. giuro che con dieci giorni di riso integrale l'ordine arriva che tu lo voglia o meno, si raggiunge un benessere mai provato prima, purtroppo sono così legata ed affezionata alle mie malattie che io nell'ordine non mi riconosco e a rieducarmi ci sto provando ma l'allegra confusione della frutta e dei cibi composti è per me ad oggi irresistibile... qualche consiglio?? lunganella

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  2. hai uno strano concetto di disordine. il tuo e' il disordine piu' ordinato che abbia mai conosciuto.
    prosegui antonella, vai avanti va bene cosi....

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