giovedì 15 novembre 2012

Continuamente alla Ricerca


Esattamente non so cosa mi abbia consentito di andare sempre avanti in questi lunghi vent'anni. Gli alti e bassi sono stati all'ordine del giorno, ma la perseveranza non mi ha mai concesso di indietreggiare. 
Semlicemente credo sia merito di quell'ostinato spirito di ricerca che, come un fuoco, alimenta la mie giornate, rendendo i miei passi meno incerti.
Ricercare per me e' talmente naturale, quasi da costringermi, per abitudine, a valutare sempre almeno una seconda possibilita'.
Alle volte mi e' capitato di essere cosi' "fortunata", da cogliere al primo colpo, cio' che sembrava fosse stato fatto a pennello, insomma un abito su misura, ma anche in quei casi, sapendo di non  esserci arrivata mediante la comprensione, bensi' tramite una sorta di casualita', nasceva in me l'esigenza di verificarne, attraverso la ricerca appunto, l'attendibilita'.
In questo modo la meta passa in secondo piano o meglio, il viaggio diviene per me la meta stessa.
Cercando capisco che non sono arrivata da nessuna parte, cercando capisco anche pero' che forse, non c'e' il ben che minimo dubbio che non si debba arrivare da nessuna parte.
Quando mi sento spaesata, confusa, spiazzata, quando per qualsiasi ragione arrivo ad un punto morto, immancabilmente fa capolino sempre lui, lo spirito di ricerca, che mi porta a rimettere in discussione tutti i fattori, o meglio la mia corretta  interpretazione dei fattori stessi.
E' come una fame costante, insaziabile, un'appettito da leoni, una viziosa golosita' nei confronti della vita stessa.
Tutto mi appare come nuovo, come possibile; e' come se ogni volta scoprissi l'acqua calda.
Lo spirito di ricerca mi pungola, mi alza presto la mattina, mi manda a letto tardi la sera.
Lo spirito di ricerca mi sprona ad andare in profondita', a sperimentare cio' che leggo, a provare sulla mia pelle perche' non siano solo parole.
La realta' mi appare in tutte le sue dimensioni. Ricercare per me significa scavare tra le macerie del passato, ma anche partecipare alla costruzione di futuristici grattacieli.
Ha sempre fatto parte di me?
No, non credo. L'apatia, la paura hanno segnato i primi venticinque anni della mia vita.
Nessuna lettura, nessuna passione, pochi sogni.
Poi, la svolta, la Macrobiotica interpretata alla lettera, esattamente come consigliava Ohsawa, cioe' usata come strumento e non come fine, sfregata abilmente come fosse la Lampada di Aladino, indossata come gli Occhiali Magici delle fiabe, interrogata come fosse una Bussola Universale.
Allora, apriti sesamo.... 
Le paure sono svanite come neve al sole. Ora e' piu' facile orientarmi, ora non temo piu' di perdermi.
Posso camminare, correre a perdifiato. Con me la certezza che in qualsiasi momento riusciro' a ritrovarmi.
Per me, niente Macrobiotica, nessun spirito di ricerca. 


2 commenti:

  1. macrobiotica da sei anni, anche se per me macrobiotica è ancora una parola grossa,( n'somma ce provo) inizio solo ora, da qualche mese a provare un poco le cose che ho trovato scritte quì, leggerle è stato come specchiarmi e vedere in modo più nitido l'immagine, Paure e insicurezze ne ho ancora tante, trovare qualcuna che come te ne ha tratto forza, mi da coraggio per avanzare nel cammino ,quindi, grazie Ci

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  2. grazie a te anto. la vita e' fatta di tentativi. senza tentativi nessuna evoluzione. questo e' cio' che anima la mia ricerca.
    nulla di sbagliato puo' accadere.
    cinzia

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