martedì 16 ottobre 2012

Sull' Importanza del Seminare


Una societa' sulla via dell'infertilita' come la nostra, merita una seria riflessione sull'importanza del seminare.
Il seme contiene in se' l'essenza, la sintesi della sua provenienza, la memoria dell'evoluzione che ha portato la sua specie sino a li' e il progetto completo per il futuro.
Seminare significa dunque gettare le basi affinche' ci possa essere continuita', significa altresi' proseguire o quantomeno creare le condizioni perche' cio' possa avvenire.
Nel ventesimo secolo, attraverso la perdita dell'autosufficienza alimentare, siamo arrivati a perdere anche di vista il rapporto tra cio' che consumiamo e cio' che produciamo.
I nostri antenati, provvedendo personalmente al proprio sostentamento, davano al seme e al seminare un'importanza enorme, tanto da legare la maggior parte delle festivita' ad eventi come la semina o il raccolto. I semi venivano custoditi gelosamente e se ne curavano scrupolosamente la scelta e la conservazione.
Tramandare diveniva cosi' un atto dovuto, a tal punto da accompagnare con i semi la dote della sposa. Nulla a che vedere con la manipolzione avvenuta da parte delle grandi multinazionali, in primis la Monsanto, che sono arrivate a rendere sterili alcune varieta' di sementi Ogm, in modo da mantenerne il controllo, impedendone cosi' l'autoproduzione da parte dei contadini.
Il seminare diviene cosi' anche un atto di grande altruismo, consentendoci di donare noi stessi (nel caso di un genitore), le nostre conoscenze (nel caso di un insegnante o un maestro), il nostro cibo (nel caso di un contadino) a qualcun altro.
Ma non solo, e' soprattutto un atto dovuto, perche' senza semina non ci sara' raccolto.
Semina e raccolto formano una cosa sola, sono la base del ciclo della vita.
I cibi chimici al 100%, come per esempio l'aspartame, sono cosi' innaturali da essere esonerati da questo meccanismo e, le nuove generazioni, educate dallo scienziato pazzo, arriveranno, con il tempo, quasi a dimenticare di quanto la nostra esistenza dipenda dalla nostra lungimiranza a mantenere fertile il pianeta terra.
Seminare ci permette di tramandare non solo piante e frutti ma anche idee, tradizioni e insegnamenti, che senza questa pratica di trasmissione andrebbero irrimediabilmente persi.
Si', perche' finito l'ultimo seme, morto l'ultimo saggio, reso sterile l'ultimo uomo, nulla varra' piu' nel cercare di rimediare l'errore.
La terra sfruttata e ammalata produrra' sempre meno e sempre minor varieta' e, l'uomo moderno, gracile e avaro, sara' sempre meno capace e disposto a procreare. I nostri genitori e nonni, indeboliti dall'Alzheimer e dalla SLA non saranno piu' in grado di raccontare, di ricordare. Tutto andra' perso e non ci sara' piu' tempo di semina. Ecco cosi' che, dando fondo agli utlimi granai della vita, un giorno, trovandoli vuoti, copiose lacrime piangeremo.
Mese di ottobre, la terra e' pronta.... si semina il grano!

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