mercoledì 24 ottobre 2012

La Frutta fa Bene?


Il solo porre la domanda in questi termini merita un approfondimento.
Stabilire se un alimento faccia bene o male, ci mette dinnanzi al principio della relativita'.
Essendo un Universo in costante mutamento e, non esistendo in esso assolutismi, si possono fare considerazioni non sul singolo fenomeno, ma sull'interelazione esistente tra tutti i fenomeni.

Dunque, per prima cosa, potremmo chiederci se la frutta faccia bene, a chi per esempio....
Poniamo un bambino, piccolo, contratto, pieno di energia, caldo, molto ma molto piu' caldo di un adulto, ecco, a lui, sicuramente la frutta fara' meglio che ad un anziano, grande, dilatato, energeticamente spento, tendenzialmente freddo.

Possiamo altrimenti facilmente capire, che una donna per sua natura piu' yang di nascita dell'uomo, abbia piu' bisogno di frutta di suo marito, in modo che questo continuo apporto di dolcezza, le consenta di curare al massimo la sua femminilita'.

Inoltre, chi per anni si e' nutrito di cibo secco (pane e pizza), carne e formaggi stagionati, trovera' nella frutta un sollievo mai avuto prima, cosa che sicuramente non sara' per chi, invece, per esempio, vegetariano o vegano da anni, si appresti a compiere un periodo di dieta depurativa.
Come possiamo notare, queste sono solo alcune delle considerazioni che possono scaturire, quando si mettono assieme quattro semplici parole e un punto di domanda.

In ogni caso, doveroso e' porre la stessa attenzione, anche alla prima parte del nostro quesito, e, questo ci porta a parlare proprio della frutta.
Ma quale frutta? Di quale frutta stiamo parlando?
Quando si pensa alla frutta, il piu' delle volte credo voi pensiate ad una bella fragola, rossa, grossa, acquistata al supermercato piu' vicino e, magari, comprata proprio la vigilia di Natale!
Io, invece, penso a una piccolissima fragolina di bosco, raccolta da me durante la mia passeggiata giornaliera in mezzo ai boschi, il mese di giugno. Insomma, colta e mangiata!
Entrambe appartengono alla categoria della frutta, entrambe si possono classificare tendenzialmente yin, ma nel caso potessimo monitorare, dare un valore alla loro natura espansiva, beh, sicuramente ci troveremmo di fronte a due dati completamente diversi!

La fragola acquistata, coltivata fuori stagione, magari senza nemmeno aver visto la terra e la luce del sole, trattata con concimi e maturanti, raccolta quasi acerba (tanto da essere, come mi e' piu' volte capitato di vedere rossa fuori e verde dentro), trasportata e conservata in cella, per preservarla dalla prematura marcescenza, ci trasmettera' senza ombra di dubbio, una dose maggiore di freddo e di acidita', rispetto alla fragola raccolta matura, che si stacca dunque al solo tocco, senza sforzo, piccola, rossissima sia nel suo interno che all'esterno e... dolcissima.
Di conseguenza, per soddisfare il nostro palato, ce ne servira' una minor quantita' (si, perche'  quando un cibo ci si presenta insapore, senza gusto, siamo portati a mangiarne senza fine, proprio per cercare nella quantita', la soddisfazione negataci dalla bassa qualita'), inoltre la carica energetica che ci verra' trasmessa, sara' piu' moderata, piu' equilibrata e gli eventuali danni sull'organismo meno evidenti, piu' tenui insomma.

Diventa cosi' impossibile rispondere a questa e ad altre domande con una negazione o un' affermazione.
Mia intenzione non e' insegnarvi a cercare le risposte,  bensi' fornirvi gli strumenti perche' possiate procedere nel vostro cammino di liberta'.



3 commenti:

  1. Molto interessante il tuo punto di vista comincio a vedere in te una profondità che fino ad oggi avevo solo intuito! lunganella

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  2. Tanti anni di studio e sperimentazione, troppo tempo di silenzio e isolamento.
    Grazie Anto.
    Cinzia

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  3. Da macrobiotico di vecchia data la penso esattamente allo stesso modo, ma sapessi che fatica dover controbattere alle obiezioni dei fruttariani e crudisti, come mi è capitato più volte nel mio blog e su Facebook.
    E anche quando hai spiegato tutto accuratamente ed esaustivamente alle loro critiche, loro continuano irremovibili nella loro posizione, come se tu non avessi detto niente.
    Davvero frustrante.

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