venerdì 5 ottobre 2012

Elogio alla Lentezza



Capire l'importanza del rallentare i propri ritmi, significa capire che la velocita', la fretta porta con se, il piu' delle volte, anche una superficialita' di vedute.
Conoscere Antonio De Falco e partecipare ad un suo corso di Agricoltura Sinergica, per me e' stata una grande lezione di vita.
Rapita da mille impegni, oberata da innumerevoli cose da fare, negli utlimi anni ho divorato le giornate,  calcolato le settimane passate in base ai compiti svolti e, ebbene si, ho maledettamente perso di vista me stessa.
I mesi, le stagioni, gli anni dettano magistralmente i tempi a cui gli  esseri umani dovrebbero rigorosamente attenersi.
Seguendo le stagioni, le giornate soleggiate e piene dell'estate, lasciano il posto alle lunghe nottate dell'autunno e dell'inverno.
L'uomo osservatore, meditatore, essenzialmente raccoglitore, contempla la vita, la onora, la celebra, ritrovando cosi' la felicita'.
Immaginare, sognare, speculare ci porta lontano e ci spinge a fare sempre di piu' alla ricerca dell' ottenimento di cio' che desideriamo.
I sogni si susseguono, uno cancella e segue l'altro, la mente galoppa. Facciamo fatica a stare al passo e corriamo sempre piu' forte, perche' tutto non ci puo' stare in ventiquattrore.
Le emozioni dell'oggi vengono ofuscate dalle ambizioni del domani e troppo spesso dimentichiamo che cio' che stiamo vivendo rispecchia esattamente i desideri del passato.
Cosi' la vita passa, cosi' la vita diviene un sottofondo alle nostre ambizioni e alle nostre angosce.
Allora decido, rallento, cambio marcia, avanti cosi' non posso andare. Sto perdendomi la vera qualita' della vita: la sua semplicita', l'essenzialita'.
Capisco che anche nel tempo esiste una misura, capisco che la lentezza se e' dosata e' una grandissima risorsa, capisco che la velocita' mi fa perdere il panorama.
Capisco che il fine non e' la meta, ma il viaggio stesso.
Antonio De Falco, piccolo grande uomo, mi fa da specchio.
Vedo in lui la quiete e finalmente capisco. Non ho bisogno di chiedere, mi adeguo, ci provo, lascio che sia lui a segnare il passo.
Vedo con piu' nitidezza, odo  i suoni bassi, odori mai sentiti, comprendo piu' parole, la vita acquista spessore, il tempo si dilata.
Che svista, che illusione, ero io ad andare troppo in fretta non lui ad essere lento!
E... pensare, che si trattava solo di imparare a fare un orto.....

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