martedì 2 ottobre 2012

Masanobu Fukuoka, Manikis Panaiotis, Emilia Hazelip, Antonio De Falco e l'Orto delle Meraviglie


Approdando alla Macrobiotica ci risultera'  facile arrivare al concetto di autosufficienza alimentare e  inevitabilmente  nomi come quello della Hazelip, di Fukuoka, di Panaiotis o di De Falco ci diverranno  famigliari. La Macrobiotica, definita da Ohsawa, la bussola universale o l'occhiale magico attraverso il quale leggere e interpretare la realta', vede la sua massima applicazione in campo agricolo con il sistema Fukuoka e con la sua successiva evoluzione applicativa: l' Agricoltura Sinergica.
Lasciar fare alla terra, ovvero ripristinare la condizione ottimale che consenta alla terra stessa di autofertilizzarsi e di autoriseminarsi ci consente di ridurre al minimo il nostro sforzo pur ottenendo il massimo del risultato, senza pero' mai perdere di vista il grande rispetto che Madre Natura merita.
L' Agricoltura Sinergica consente a chiunque, armato del giusto spirito di osservazione, di ambire ad un grado di autosufficienza alimentare indispensabile per l'ottenimento della liberta', condizione indispensabile al raggiungimento della felicita'.
Fondata su principi di una semplicita' disarmante consiglia al contadino moderno di lasciar ferma la terra ovvero di non arare o vangare, di non concimare , di non comprimerla con il calpestio e di non tenerla mai scoperta ovvero di pacciamarla.
Attraverso l'apprendimento delle tecniche rivoluzionarie dell' Agricoltura Sinergica si intrapprende un viaggio meraviglioso, si riscopre l'importanza del rispetto per tutte le forme di vita dal microrganismo passando attraverso l'uomo fino all'Universo tutto; si impara la gioia dell'attesa, capendo di conseguenza che il piacere non sta nel risultato ma nel godimento di ogni singolo istante che ci separa ad esso.
Con l'orto, attraverso l'orto nasce cresce e matura la nostra consapevolezza.
Con l'orto, attraverso l'orto reimpariamo a toccare, annusare, gustare e di conseguenza a contemplare.
Con l'orto e attraverso l'orto noi e i vegetali dei quali ci nutriamo veniamo messi sullo stesso piano.
La sinergia presente nell'orto ci coinvolge, la sua eleganza ci ispira, la sua armonia e il suo equilibrio ci vengono trasmessi.
L'orto diviene cosi' parte della nostra vita, della nostra famiglia e come tale ci assomigliera', da noi, soprattutto inizialmente dipendera', ma proprio come un figlio pian piano acquistera' la sua autonomia, acquisira' la sua personalita' e..... inevitabilmente ci insegnera'.
L'uomo del ventunesimo secolo cosi' si trasforma, passa da essere contadino ad essere contemplatore, realizza pienamente il suo scopo  e.... magicamente riconquista il suo posto, subito sotto  Dio, la Natura, L'Uno  c'e' lui, l'uomo che con  la sua quotidiana vicinanza con la terra  non perde mai il contatto.

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