giovedì 6 settembre 2012

Masticazione come Meditazione - Parte Seconda


Scrivendo la prima parte di quest'articolo mi sono resa conto che a volte si rischia di volare troppo in alto, si rischia di discorrere, di filosofeggiare senza mai arrivare a toccare la concretezza dell'argomento. 
Gli antichi maestri, rivolgendosi a uomini semplici si, ma nello stesso tempo proprio per la loro semplicita' molto vicini all'essere primitivo, istintuale, intuitivo non avevano bisogno di partire per cosi' dire dall'abc, potevano permettersi di tralasciare l'insegnamento di base e passare direttamente all'insegnamento avanzato.
Noi uomini moderni dobbiamo invece ricostruire le basi della nostra conoscenza, dobbiamo in un certo senso reimparare,  perche' sulla nostra essenza nuda e cruda e' stata costruita una serie di infrastrutture che ci impedisce di vedere anche le cose piu' evidenti, siamo abituati a guardare ma non ad osservare, sentiamo ma non ascoltiamo.
Chi ci parla, sapendo questo, deve fare un passo indietro e prenderci per mano. Deve essere disposto a fare un lavoro di rieducazione all'essenziale, e in primis non deve dare nulla ma proprio nulla per scontato.
Questa e' la strada di cui abbiamo gia' parlato attraverso la quale si va a riaprire quella scatola nascosta in solaio......
Dunque prima ancora di scrivere di meditazione occorre capire come masticare, o meglio come masticare correttamente.
Dal punto di vista fisico la masticazione avviene solo e solamente in bocca.
Partendo da questa osservazione della realta' capiamo che se manchiamo questo atto, se consentiamo al cibo di passare la bocca senza essere masticato, non avremo piu' la possibilita' di rimediare a questo errore. I denti con la loro capacita' di macinare, sminuzzare, affettare il cibo consentono all'alimento di essere piu' facilmente assimilabile dai nostri intestini e soprattutto se si mangiano cibi integrali, la masticazione svolge un ruolo fondamentale, aprendo involucri tenaci (come la crusca o la cuticola dei legumi) o frammentando fibre lunghe ed elastiche (come nel caso per esempio delle foglie della cicoria o del tarassaco). 
La saliva, stimolata da un prolungato movimento dei muscoli mascellari, fornisce invece alla massa di cibo che transitera' all'interno del tratto intestinale, l' additivo, se mi consentite il termine, l'ingrediente che dara' inizio a tutto il processo assimilatorio.
Per alcuni alimenti, come per il cereale per esempio, una corretta insalivazione e' fondamentale in quanto la sua digestione inizia gia' dalla bocca con l'effetto della ptialina che scinde gli amidi.
Rene' Levy, il grande maestro scomparso due anni fa, amava fare un'espriemento a mio parere molto esplicativo. Andavi da lui, due giorni, una settimana, un mese e non potevi mai mancare questa preziosa lezione. Durante la conferenza del mattino, o della sera, prendeva una piccola tazza di crema di riso, ne gustava un cucchiaio, lo insalivava bene, dava le spalle al pubblico per evitare di "scandalizzare" i fragili animi contemporanei, riversava il cucchiaio di crema che aveva in bocca dentro la tazza e si girava, con gioia e meraviglia facendo notare agli studenti che TUTTA la tazza era diventata liquida, predigerita e sorprendentemente dolce.....
Gandhi ricordava che per stare in salute  avremmo dovuto "bere i solidi e masticare i liquidi".
Avete capito!
Il PH  salivare e' circa di 7.2 cioe' leggermente alcalino ed e' l'additivo, come avevamo detto che permette ai succhi gastrici, il cui PH e' di un valore che oscilla dallo 0.9 all' 1.5, di attivarsi.
Senza masticazione, nessuna o scarsa produzione di succhi gastrici, di conseguenza difficile digestione.
Il cibo moderno e' un cibo "predigerito", morbidissimo, raffinato, incosistente e soprattutto scarsamente saporito, tutti fattori che con il tempo ci hanno disabituato a masticare.
L'eccessiva avidita' che ci viene insegnata sin da bambini, i troppi impegni nell'arco della giornata con la conseguente perdita di tempo da dedicare alle cose veramente importanti, la mancanza di educazione alimentare, sono tutti fattori che hanno contribuito a modificare profondamente questo prezioso e basilare atto.
Ma quanto occorre masticare? Anche qui una regola precisa non c'e'. Si deve comunque sapere che il cibo dovra' lasciare la bocca quando sara' completamente sminuzzato. 
Per il riso integrale serviranno almeno 40 masticate, per le gallette una quindicina, per il pane bianco composto da farina 00 solo 2, ora capite bene dove sta il problema da dove parte la fastidiosa acidita' di stomaco che vi assale dopo i pasti?

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