venerdì 4 gennaio 2013

Bolivia Vs Coca Cola o meglio Neoliberismo Vs Protezionismo


La Bolivia dichiara guerra alla Coca Cola o meglio la Bolivia dichiara guerra a cio' che la Coca Cola rappresenta.
Dal 21 dicembre 2012 la Bolivia, vieta su tutto il territorio nazionale la vendita di Coca Cola. Ma perche' proprio la Coca Cola? Diciamo che la Cola ha sicuramente rappresentato nell'ultimo ventennio la conquista territoriale ma non solo, potremmo dire anche la conquista culturale di un popolo da parte dell' Impero americano e del suo modello economico dominante: il consumismo.
La Bolivia, stretta nella morsa degli ingenti prestiti stranieri, ha negli utlimi vent'anni del '900 ceduto la propria sovranita' nazionale alla Banca Mondiale e al Fondo Monetario Europeo, svendendo il proprio territorio e le proprie imprese alle grandi multinazionali straniere. Di qui, il conseguente impoverimento del suo territorio e della sua gente.
Oggi, a distanza di quasi trent'anni, la Bolivia dice basta, nella ferma decisione di riappropriarsi di cio' che le e' stato tolto.  Prima silenziosamente, incentivando l'economia locale e dando voce al mondo contadino, ideatore e fautore di questa grande rivoluzione culturale, poi in modo sempre piu' rumoroso, fino ad arrivare a questa vera e propria dichiarazione di guerra alla Coca Cola, o meglio a tutto cio' che sta dietro la bandiera della bibita piu' famosa al mondo.
Le ragioni che la Bolivia adduce sono cosi' ovvie e condivisibili da non meritare alcun commento, si va dall' eccessivo sfruttamento del territorio e del lavoro, alla pericolosita' del contestatissimo aspartame, alla voglia, o meglio alla pretesa, di far decollare una bevanda locale, o meglio un'economia locale.
Nulla di contestabile, se non nei modi, a mio parere.
La Macrobiotica ci insegna che la vita e' movimento e si caratterizza dalla continua oscillazione tra contrazione ed espansione, tra yin e yang, tra apertura e chiusura.
Ogni fenomeno sottosta' a questa regola con l'unica differenza che, chi subisce gli eventi e non conosce il meraviglioso Principio Unificatore ne e' vittima, chi invece padroneggia la legge di YinYang ed e' in grado di applicarla, domina le situazioni dirigendole, con conseguente probabilita' di maggior riuscita.
La Bolivia, per voce del suo presidente Morales, a mio avviso sta incappando nel piu' grande degli errori e cioe' quello di spostarsi da un'estremo all'altro, oscillando dal Neoliberismo folle che quasi li ha portati all'annientamento, all'eccissivo protezionismo, che, attraverso quest'ultima introduzione proibizionistica, sara' destinato, a  causa dell'effetto incessante dell'alternanza delle due forze antagoniste e complementari Yin e Yang, ad un ritorno libertario che a sua volta dara' vita ad una nuova era conservatrice e cosi' via...
Lavorare per estremi non e' mai saggio, e soprattutto e' sinonimo di mancanza di controllo.
Chi conosce la Bussola Universale YinYang, sa che e' sconsigliabile estremizzare le scelte, sa che le maturazioni avvengono a livello individuale e le decisioni sociali, governative, possono essere solo un' espressione di ogni singola opinione formulata e, soprattutto non e' sicuramente una legge, o come in questo caso un divieto, a sancire la fine di una dittatura economica.
Proibire significa togliere la possibilita', vedersi togliere la possibilita' significa desiderare, desiderare significa fare di tutto per ottenere, fare di tutto per ottenere significa ripiombare nel folle gioco del consumo dunque sono.
Dall'estremo Yin, all'estremo Yang, dal bianco al nero, sono parecchie le sfumature di grigio, sta a noi capire quando siamo in zona equilibrio, quando la tonalita' ottenuta ci appaga maggiormente la vista, quando stiamo passando dalla parte della ragione alla parte del torto.
Come diceva il Budda, nella vita occorre disperatamente cercare e trovare la giusta Via di Mezzo.

2 commenti:

  1. leggendo di questa legge universale degli estremi mi chiedo se la loro sia una scelta o più una necessità di trovare equilibrio nell'estremo, es. se mangio due cucchiai di sale dopo cerco acqua ma questa è una scelta\necessità. può esser così anche per la Bolivia?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. credo sia una necessita', lavorare per estremi e' sempre molto pericoloso e difficilmente contrallabile, la saggezza sta appunto nel padroneggiare la realta', prevedendone i movimenti, anzi anticipandoli in modo da impedirne il verificarsi.

      Elimina